di e con Ernestomaria Ponte
regia di Ernestomaria Ponte
Ernesto Ponte è capace di tenere la scena per due ore filate senza che si accorga del tempo che passa. “Parole parlate” è il titolo di uno dei suoi spettacoli e “parole parlate” sono quelle che offre in tutti i modi che è possibile immaginare: parole serie, allegre, tristi, buffe si mischiano a formare un tutt’uno di teatro e di risate. “Per gli uomini dotati di fantasia non c’è niente di più affascinante di un foglio di carta bianca intenso; per un pittore niente di più meraviglioso di una parete bianca o di una tela sgombra, e per un uomo di teatro, per un registra, niente di più eccitante di una scena vuota un’ora prima della creazione! Non c’è ancora nulla e tutto può attuarsi” Ed Ernesto Ponte, regista di se stesso, autore dei testi dei propri spettacoli si offre dapprima presentando il vecchio cabaret dalle rime baciate, quindi da fine dicitore di poesie dapprima buffe e poi serie, da barzellettiere, da attore vero e da attore che prende in giro se stesso (grande nella parodia dell’attore shakesperiano) infine da chansonnier.