di Sergio Vespertino
musiche Pierpaolo Petta (fisarmonica)
con Sergio Vespertino e Pierpaolo Petta
regia Sergio Vespertino
Per rispetto alla legge di Flaubert che vuole autobiografica qualsiasi storia si scriva, anche il “Signor Vattelappesca” potrebbe esserlo. Il protagonista di questa quasi-favola ad un tratto comincia a guardare il mondo circostante da almeno tre metri di altezza, né più né meno, come fosse diventato veramente un passero e vivesse acquattato tra i rami di un albero. Perde il concetto reale di tutto, a poco a poco, in ufficio e con i colleghi, con gli amici, e i suoi sentimenti si spostano principalmente verso la natura, gli alberi e il cielo che vengono descritti in modo entusiasmante, leggendario, spettacolare. Nel frattempo la sua mente va a tuffarsi in ricordi di giovinezza, il primo amore e così via…Il protagonista si sofferma su un piccolo oggetto quotidiano e subito scappa, anzi vola. Trova delle presenti e costanti “fisime” dell’uomo che non sono naturali ma che vengono puntualmente applicate. Il tutto è condito da un puro umorismo. Il personaggio è divertente un po’ squilibrato e sognatore. E’ comica la sua espressione, piena di tic e vacillante. E’ umoristico il percorso del racconto. ha la sapienza del cabaret classico lo spettacolo che suscita moti di riso, sorriso e compiacimento. Spettacolo di una misurata sicilianità e di un mix inestricabile di dolcezza e battute a raffica, eleganza e sparate, sentimento e risate. Uno spettacolo delizioso, calibrato, squilibrato e divertente come è Vespertino, che ora fa ridere ora fa pensare.